Noi e la Natura

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La situazione che viviamo con la pandemia generata dalla diffusione del coronavirus ci fa dire che siamo nel baratro ed ora sono tanti i problemi, vecchi e nuovi, da risolvere se si vuole risalire e uscire.

Sarà possibile, però, solo se le redini del governo di una comunità, piccola o grande che sia, torneranno nelle mani della politica, visto che la finanza ha dimostrato un’ostilità inaudita contro nostra madre Terra.

Non sarà più come prima, anche se c’è chi continua a pensare e, ciò che è peggio, a venerare il dio denaro, il vero virus, diffuso in ogni angolo del mondo, e là dove non è ancora arrivato, viene sparso con la paura delle armi, del fuoco, del taglio del grande albero, del furto di territorio, e, ancora peggio , del terreno fertile, cioè del cibo, che vogliono dire vita; dell’ambiente che vuol dire aria, acqua, boschi, foreste, prati-pascoli; del Paesaggio, cioè della bellezza, la fonte prima delle nostre emozioni.

Non sarà più come prima, no!

I popoli, scossi e svegliati dalla paura, hanno aperto gli occhi e preso consapevolezza dei disastri, capito che sotto l’effetto di un sonnifero micidiale- un miscuglio di disinformazione, abbagli, riduzione della cultura – erano stati tutti addormentati o messi nelle condizioni di risultare funzionali, strumenti del sistema.

Situazioni che si sono verificate altre volte nel passato, risolte con ribellioni, rivoluzioni, resistenze, voglia di liberarsi dell’oppressore e vivere la libertà.
Sarà la paura a farci ragionare; la lontananza a farci cercare; il silenzio a farci parlare; la solitudine e il senso dell’impotenza a farci ritrovare insieme e, insieme, scacciare il “denaro virus”.

Sarà la consapevolezza della nostra fragilità a mettere in luce i nostri limiti; a farci capire i bisogni primari, essenziali ed a provare un senso di colpa per lo spreco che ci ha visto tutti protagonisti e, anche, a sentire il vuoto dei valori, a partire dall’abbraccio, il bacio, la carezza, la stretta di mano, lo sguardo, la parola, il dialogo.

Sarà il territorio, il grande bene comune, a ridarci il senso di appartenenza e, con i i suoi tesori di bontà e di bellezza, a farci capire che non possiamo più perdere quello che ne rimane perché è la sola certezza che abbiamo, la base che ci serve per programmare e realizzare un nuovo tipo di sviluppo, quello che non ferisce la nostra madre terra, ma mostra ad essa solo gratitudine e devozione

Sarà la speranza di un domani migliore la nostra forza, la sola che ci permetterà di affrontare e superare la situazione pesante, sempre più grave.

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