Le classificazioni dell’olio
L’olio, in particolare quello di oliva, deve essere classificato per legge in diverse tipologie a cui corrispondono standard qualitativi e commerciali differenti.
Il termine “olio d’oliva” è infatti comunemente usato in maniera generica per definire tutti gli oli derivanti dalla lavorazione delle olive.
A seconda dei parametri analitici, e in particolare dell’acidità, è possibile suddividerlo in varie tipologie.
Olio extravergine di oliva
Ricco di acido oleico e di vitamina E, è ottenuto solo dalle olive raccolte mediante processi meccanici: olive raccolte, separate dalle foglie, lavate e molite danno vita a un prodotto immediatamente commestibile, che conserva integro tutto il patrimonio nutrizionale del frutto.
L’olio extravergine di oliva deve essere esente da difetti e con acidità inferiore allo 0,8%, con un punteggio organolettico uguale o maggiore a 6,5.
L’analisi organolettica, condotta presso i laboratori della Camera di Commercio, valuta il prodotto in base alle reali caratteristiche: l’olio viene infatti assaporato, odorato e osservato da esperti assaggiatori.
Le sue caratteristiche organolettiche possono cambiare a seconda della varietà delle olive, del territorio, delle tecniche di raccolta e spremitura e di quelle di conservazione.
A tal proposito va sottolineato che la monocultivar pisciottana della Tenuta Colline di Zenone risulta avere una quantità tre volte superiore alle altre cultivar di vitamina E.
Olio vergine di oliva
L’olio di oliva vergine ha un’acidità pari al 2% e il suo punteggio organolettico è uguale e maggiore a 5,5.
Come quello extravergine è un olio non raffinato, ottenuto esclusivamente dalla spremitura delle olive, tramite la sola pressione, senza l’aggiunta di additivi chimici.
La differenza con l’olio extravergine è dovuta al grado di acidità e al punteggio organolettico.
Solo questi sono i prodotti della Tenuta Colline di Zenone: olio extravergine ed olio vergine della monocultivar pisciottana.
Per completezza si menzionano anche le altre tipologie di olio.
Olio di oliva
Dall’olio di oliva vergine, tagliato insieme a quello raffinato per migliorarne il gusto, si ottiene l’olio di oliva, il cui tenore di acidità, espresso in acido oleico,non supera l’1,5% per ogni 100g.
Olio in sansa di oliva
È un olio costituito dalla sansa, ovvero buccette, residui della polpa e frammenti di nocciolo. La sansa, infatti, dopo la spremitura contiene ancora una percentuale di olio variabile dal 3% al 6%. L’olio estratto chimicamente viene filtrato e miscelato a un olio vergine di oliva.
Il suo livello di acidità massima è pari all’1,5% per ogni 100g.
Olio di oliva raffinato
Si ottiene per rettifica di oli lampanti, oli su cui sono stati riscontrati gravi difetti di produzione, come un alto grado di acidità e difetti organolettici, chiamati così perché un tempo erano utilizzati per alimentare le lampade a olio. È incolore, inodore e insapore.